Agnese Banti _ il Suono in mostra _ /krəʊk

DOVE
Chiostro e laghetto del Giardino del Torso
Via del Sale 21

ORARI DI APERTURA
18 – 27 settembre 2020
tutti i giorni dalle 15 alle 20


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AGNESE BANTI

/krəʊk/ – giardino (2020)

installazione sonora
produzione: Tempo Reale e Spazioersetti

Il coro […] incentiva lo spettatore all’immedesimazione, rompendo la separazione fra scena e platea e costituisce un substrato ritmico, sonoro e spaziale, immersivo.
Cʜᴀʀʟᴏᴛᴛᴇ Ossɪᴄɪɴɪ

/krəʊk/, in dialogo con luoghi in cui grazie a una certa quiete acustica è possibile dedicarsi a un ascolto interiore, evoca un paesaggio sonoro dimenticato, in cui variopinti canti di rane e rospi (animali legati in moltissime culture alla magia, al sacro, alla trasformazione e alla rinascita) accolgono il fruitore in una dimensione onirica e portatrice di messaggi arcani. La loro coralità, articolata nello spazio sonoro e fisico di /krəʊk/,suggerisce un’idea di identità plurale e allo stesso tempo unitaria, una fascia ritmica cangiante che immerge e assorbe il fruitore in una forma rituale senza tempo.

Essendo state spesso caratterizzate e definite per la loro voce, le rane sono state frequentemente associate alla musica, come ad esempio dal commediografo greco Aristofane nella celebre opera “Le Rane”. In /krəʊk/ la fonè delle rane è un inno alla voce e al suono, ovvero a un’idea primordiale di musica.

Nell’antica Grecia era compito delle arti, e molto spesso del teatro (che non a caso era il “luogo della visione”), rivelare una comprensione profonda della realtà e la “meraviglia” del mondo all’uomo. In /krəʊk/ l’idea è quella di affidare poeticamente questo ruolo a un coro di rane. Se, come dice Carmelo Bene, “l’occhio è ascolto”, allora /krəʊk/ vuole portare, abitando per questa occasione il Giardino del Torso di Udine, una “visione interiore del mondo” alle orecchie degli ascoltatori, come se queste fossero gli “occhi dell’immaginazione”.

Il primo studio di /krəʊk/ è stato installato a giugno 2020 nel Chiostro del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna.

Agnese Banti - foto di Leonardo Rubboli
Foto di Leonardo Rubboli

Agnese Banti, sound designer e musicista toscana con base a Bologna, diplomata in sound design presso il Conservatorio di Musica G.B. Martini con un progetto di tesi svolto in parte presso il Department of Music Studies della Ionian University di Corfù. Lavora con il suono in ambiti musicali, audiovisivi, performativi e installativi. Collabora con Tempo Reale, centro fiorentino di produzione, ricerca e didattica musicale ed è co-fondatrice del collettivo di musica elettronica della Scuola bolognese (Elettronica Collettiva Bologna~). I suoi lavori sono stati eseguiti in Italia, Irlanda, Grecia, Inghilterra, Portogallo e USA. Collabora con Roberto Laneri a progetti di canto armonico e colleziona trottole in attesa di riuscire a suonarle tutte.

soundcloud.com/agnesebanti

Agnese Banti _ il Suono in mostra _ /krəʊk_v01

WHERE
Cloister and pond of Giardino del Torso
Via del Sale 21

OPEN
September 18th – 27th
Every day from 3 to 8pm

AGNESE BANTI

/krəʊk/ – giardino (2020)

sound installation
production: Tempo Reale e Spazioersetti

The choir […] encourages the viewer’s identification, removing the separation between the stage and the audience and forming a rhythmic, sonic, and spatial immersive substrate.
Cʜᴀʀʟᴏᴛᴛᴇ Ossɪᴄɪɴɪ

/krəʊk/, in dialogue with places where, thanks to a certain acoustic quietness, one may undertake an inner listening, evokes a forgotten sonic landscape, where the multi-coloured songs of frogs and toads (animals which many cultures link to magic, to the sacred, and to transformation and rebirth) welcome the listener to a dreamlike space, bearing arcane messages. Their chorality, as it is articulated within the sonic and physical space of /krəʊk/, suggests an idea of identity which is plural and at the same time unitary, an ever-changing rhythmic swathe that immerses and absorbs listeners into a timeless ritual structure.
Often characterised and defined by their voice, frogs have often been associated to music, for example by the Greek playwright Aristophanes in his famous play “The Frogs”. In /krəʊk/, the frogs’ phonè is a hymn to voice and to sound, intended as a primordial idea of music.

In Ancient Greece, the duty of the Arts and often also of Theatre (which not surprisingly was the “place of vision”) was to reveal to humanity a profound understanding of reality and the “wonder of the world”. The idea in /krəʊk/ is to poetically assign this role to a choir of frogs. If, in the words of Carmelo Bene, “the eye is to listen”, then /krəʊk/, which for this occasion inhabits Giardino del Torso in Udine, wants to convey an “inner vision of the world” to the listeners’ ears, as if they were the “eyes of imagination”.

The first study for /krəʊk/ was installed in June 2020 in the Cloister of “G. B. Martini” Conservatory of Bologna.

Agnese Banti is a Tuscan sound designer and musician, based in Bologna. She graduated in sound design at G. B. Martini Music Conservatory with a thesis project that was partially carried out at the Department of Music Studies of the Ionian University of Corfu. Her work with sound spans the fields of music, audio-video, performance, and installation. She is a collaborator of the Florentine centre of musical production, research, and didactics Tempo Reale, and is a co-founder of the Electronic Music Collective of Bologna (Elettronica Collettiva Bologna~). Her works have been performed in Italy, Ireland, Greece, England, Portugal, and the USA. She collaborates with Roberto Laneri in overtone singing projects, and she collects spinning tops while waiting to be able to play them all.[ soundcloud.com/agnesebanti ]